domenica 30 ottobre 2011

Astrofotografia usa e getta

Alcuni anni fa, nel secolo scorso direbbero i più giovani, la fotografia si divideva tra i veri appassionati e quelli che scattavano foto per avere solo un ricordo di un avvenimento o di una gita fuori porta o anche della vacanza della vita. I primi si dotavano delle migliori attrezzature, macchine reflex comprensive di una moltitudine di obiettivi, studiavano i chiaroscuri, la posizione migliore per lo scatto e la profondità di campo. I secondi si accontentavano di premere il pulsante di scatto sperando, al loro ritorno dal negozio che stampava fotografie (le digitali con la loro bella preview erano ancora lontane a venire), di non aver tagliato la testa o i piedi della moglie o che la foto, per grazia ricevuta, non fosse sfocata. Io mi collocavo a metà tra queste due categorie, da una parte avevo mio padre appassionato di foto, con tanto di camera oscura, dall'altra parte c'ero io che avevo imparato l'utilizzo di una reflex, della camera oscura, di come ottenere i migliori risultati diaframmando o scegliendo l'obiettivo corretto, ma il mio senso artistico, completamente inesistente, mi impediva di essere quello che si può definire un appassionato di fotografia.
Contemporaneamente ho sempre sviluppato una passione per l'astronomia e in particolare per la fotografia astronomica, ricordo di essermi fiondato il giorno stesso dell'uscita ad acquistare un libro di Walter Ferreri che parlava di fotografia astronomica. All'epoca ero poco più di un ragazzino e i soldi per poter acquistar anche solo un telescopio (il mitico 114) non c'erano, così la passione per l'astrofotografia è sempre rimasta un sogno nel cassetto. Lo scorso anno, quasi per scherzo, dopo tanti anni ho acquistato su amazon un Celestron Astromaster 130 su CG3, il telescopio era sempre rimasto uno di quei sogni nel cassetto e l'occasione era ghiotta solo per potermi togliere lo sfizio di possederne uno anch'io. Ovviamente la passione per l'astrofotografia è riesplosa immediatamente e l'insoddisfazione per una montatura ballerina mi ha portato a cambiarla immediatamente. E qui torniamo ai nostri fotografi professionisti e ai "catturaricordi"...
Il tempo a disposizione, le spese da sostenere nella vita di tutti i giorni non mi permettono o non mi "consigliano" attualmente un esborso economico altissimo (perlomeno per me) per acquistare montature, tele e camere CCD che occorrerebbero per intraprendere seriamente l'astrofotografia, per cui mi accontento di catturare ricordi del cielo con un'attrezzatura magari ballerina, che il più delle volte rende le mie uscite inutili ma che quelle poche volte in cui riesco ad ottenere un'immagine decente mi riempe di orgoglio.
E fa lo stesso se ho tagliato i piedi a una stella

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